Gianni Celati, narratore, traduttore, “nomade della letteratura” 

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Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio è venuto a mancare a Brighton in Inghilterra il traduttore dell'Ulisse

Gianni Celati, narratore, traduttore, “nomade della letteratura” 


Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio, all’età di 84 anni è venuto a mancare a Brighton in Inghilterra, dove viveva dagli anni Novanta, Gianni Celati scrittore, traduttore e critico letterario italiano. Aveva esordito nel 1971 con il romanzo Comiche, pubblicato da Einaudi, che era stato molto apprezzato da Italo Calvino. 
Di famiglia ferrarese ma nato a Sondrio, si era laureato con una tesi su James Joyce di cui tradusse L’Ulisse nel 2013. Ha insegnato al Dams di Bologna avendo tra i suoi allievi Pier Vittorio Tondelli, Enrico Palandri e Andrea Pazienza. 
Secondo Franco Marcoaldi (sulle pagine del quotidiano La Repubblica) “Celati ci ha lasciato un tesoro,  alcuni dei libri più belli di narrativa e saggistica degli ultimi decenni: Comiche, Parlamenti buffi, Finzioni occidentali, Narratori delle pianure, Quattro novelle sulle apparenze, Verso la foce”. Oltre che alla scrittura si era dedicato alle traduzioni tra cui Bartleby lo scrivano di Melville, l’amatissima Certosa di Parma, di Stendhal, Il richiamo della foresta, di Jack London, Le avventure di Tom Sawyer, di Mark Twain. Sua anche la trascrizione in prosa del poema L’Orlando innamorato, di Matteo Maria Boiardo. Aveva collaborato con il mondo del cinema sperimentando la regia e ideando documentari.
Carattere imprevedibile, attitudine a viaggiare, vocazione letteraria imprevista… già alla fine degli anni Settanta era una leggenda presso i lettori, come tra i critici e i giovani scrittori”. Così lo descrive Marco Belpoliti il curatore, insieme a Nunzia Palmieri, del Meridiano Romanzi, cronache e racconti (Mondadori 2016) che ha consacrato la sua statura di scrittore di primaria grandezza. 
Per l’amico Franco Marcoaldi «i termini irregolare, eterodosso, appartato - spesso utilizzati a sproposito per definire artisti e scrittori che si atteggiano a drop-out - si sposano benissimo invece con l'avventura di Celati, la cui parabola esistenziale e artistica è stata sempre raminga, all'insegna del nomadismo e dell'inquietudine».
Estraneo per natura ai riflettori, alle cerimonie pubbliche dei premi, ai salotti che contano, ha sempre curato “le parole, il linguaggio e il tono anche se solo per metterlo in difficoltà giocando al rialzo, attraverso la comicità, il deragliamento del senso, il dire sconclusionato di mattoidi e ragazzini. [...] Ha rinnovato il nostro paesaggio letterario con la narrativa e la sua saggistica sino ai tanti testi scritti negli ultimi decenni dedicati a scrittori e poeti, a opere letterarie e cinematografiche. […] Racconti, romanzi, cronache e saggi compongono un quadro unitario insieme alle traduzioni d’autore, al teatro e alla produzione poetica, attività davvero unica nella letteratura del secondo dopoguerra” (Franco Marcoaldi).
In bct è possibile leggere il Meridiano Romanzi, cronache e racconti, Fata Morgana, Cinema naturale, Avventure in Africa, Finzioni occidentali e le traduzioni più importanti (Ulisse, di Joyce, La Certosa di Parma, di Stendhal, Il richiamo della foresta, di Jack London, Un uomo che dorme, di Georges Perec).

PM